Come funziona il "sistema di ricompense" nel cervello umano e perché è importante saperlo nel gioco
- d-gioffre
- 7 lug 2022
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 18 nov 2022

Nella nostra attività di controllo delle possibili problematiche legate alla dipendenza dal gioco d'azzardo, un posto importante occupa il cosiddetto "sistema delle ricompense". Se ne accenna nel nostro corso, come mostra l'estratto qui sotto
Approfondiamo l'argomento con lo psicologo e psicoterapeuta Mauro Schiavella, formatore per l'Italia del corso di "Sensibilizzazione Generale sul gioco responsabile e problematico" di Assissa Italia. "Ci sono sicuramente dei fattori psicologici individuali che intervengono, e quelli vanno indagati di volta in volta da un professionista specializzato. Sappiamo però come funziona in generale il cervello quando ci troviamo davanti a un evento che ha esito incerto e ci sono delle probabilità di ottenere una ricompensa. Questo è il caso di tutti i giochi d’azzardo, che in un modo o nell’altro sono basati su piazzare una scommessa e attenderne l’esito.
Abbiamo vinto o perso? L’incertezza del risultato crea una tensione in noi e la vincita provoca una scarica di adrenalina che ci fa sentire eccitati. Quindi alla ricompensa in denaro si abbina una ricompensa emozionale: ci sentiamo eccitati e questa sensazione ci piace. Il giocatore può dunque inseguire questa sensazione piacevole, cercando di riprovarla il più possibile. Dall’altro lato, anche quando “si perde di poco”, le cosiddette “near-miss”, quando per esempio esce un numero o una combinazione vicina a quella che si era scommessa, allora si può percepire un incentivo a riprovarci, proprio perché il giocatore pensa di aver mancato di poco la vincita, che quindi viene sentita, per così dire, “vicina”."
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