Il pericolo dei "Loot Box": arriva la stretta del Governo inglese
- d-gioffre
- 17 lug 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Si parla molto di gioco problematico, il collegamento istintivo è naturale è alla sfera dei giochi d'azzardo per soldi veri. Tuttavia esistono aree che negli ultimi anni sono diventate molto sensibili, sotto questo aspetto. Una di queste è quella relativa ai videogame e alla possibilità degli acquisti in-game, in particolar modo per le cosiddette "loot boxes". su cui proprio ieri il Governo Inglese si è espresso in maniera molto netta.

Cosa è una Loot Box
Il meccanismo delle cosiddette "loot boxes" è tipico dei videogame. Letteralmente il termine significa "scatola (box) con bottino (loot)" e indica un acquisto in-game il cui contenuto non è noto al giocatore, ma è determinato su base casuale all'interno di alcune regole pre-determinate. All'interno di una loot box un giocatore può trovare diversi oggetti utilizzabili nel gioco in questione (personaggi, armi, skin, mappe, abbigliamento virtuale, potenziamenti etc). In genere il dettaglio sulla distribuzione del contenuto (es. il box contiene un'arma, un personaggio, una mappa etc) e sulla sua qualità (es. 85% di ottenere un'arma comune, 10% rara, 5% epica etc) è reso noto al giocatore prima che questi proceda all'acquisto della loot box.
Cosa ha detto il Governo Inglese
In merito all'argomento è intervenuta ieri Nadine Dorries, segretaria alla cultura del Governo Inglese: "Le aziende produttrici e le piattaforme di gioco devono fare molto di più, per impedire che i minori facciano acquisti in-game - noti come "Loot Boxes" - senza il consenso preventivo dei genitori".
Infatti i meccanismi delle loot box possono instillare nei ragazzi e nei bambini dinamiche assimilabili a quelle del gioco d'azzardo. Nel momento in cui un minore percepisce che, per essere più competitivo in un determinato gioco, è necessario dotarsi di equipaggiamenti che richiedono un esborso di denaro, possono arrivare a diventare vittime di una vera e propria dipendenza.
Nel Regno Unito il dibattito sul tema si è acceso nel 2020, quando il Department for Digital, Culture, Media and Sports ha reso noti i risultati di uno studio secondo il quale chi acquista dei loot box sviluppa più facilmente problemi di gioco d'azzardo, o di salute mentale, o finanziari, rispetto a chi non ne acquista. Naturalmente questa esposizione al rischio cresce se il soggetto in questione è un minore.
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