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Il RDC, il gioco e i controlli che mancano

Da quattro anni, ovvero da quando venne istituito il Reddito di Cittadinanza dal primo Governo Conte, periodicamente si ha notizia di episodi controversi. Tra questi ci sono percettori che non ne avrebbero diritto, ma anche gente che fa dei soldi erogati dallo stato un uso vietato. Un caso per tutti: il gioco online.


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Fin dall'inizio è stato chiarissimo che con i soldi del RDC sarebbero stati vietati alcuni usi, e quello per il gioco d'azzardo era in cima alla lista. Nel decreto attuativo del Reddito di Cittadinanza si legge infatti:


"al fine di prevenire e contrastare fenomeni di impoverimento e l’insorgenza dei disturbi da gioco d’azzardo (DGA) e’ in ogni caso fatto divieto di utilizzo del beneficio economico per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità;"


Tuttavia, si è scritta una legge senza prevedere una adeguata rete di controlli, preventivi e non. E, se vogliamo dirla tutta, pensare che in fasce disagiate di popolazione sarebbe stato sufficiente leggere (quando lo fanno) una disposizione di legge per essere disincentivati dall'illusione del facile guadagno che alcuni giochi e lotterie prospettano, era quantomeno imprudente.


L'ultimo caso è accaduto a Vercelli a inizio agosto, ma in precedenza era successo a Catania come a Firenze, a Palermo come a Udine. Tutti, e a maggior ragione le persone in stato di povertà o comunque in ristrettezze economiche, andrebbero educate a un uso consapevole del denaro.



Commenti


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Ciao,
sono Domenico

Giornalista con molti anni di esperienza nel settore del gaming online, mi occupo a vario titolo di gioco responsabile e problematiche correlate dal 2013. 

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